Ai giovani non interessa questa messa!
Mi rendo conto che ci sarebbero mille cose da dire… ma già nel titolo si capisce che non voglio fare una analisi liturgica della Messa ne tantomeno teologica, ma come renderci conto che noi cristiani viviamo oramai questa messa, più da spettatori che altro.
Ho usato il termine spettatori perchè spesso è così.. visto che “si fanno e dicono sempre le stesse cose”, ci piacerebbe “vedere cose sempre più belle e sempre nuove”… con il prete che attiri l’attenzione, faccia bei discorsi sia givanile ma attento agli anziani ecc ecc… ma abbiamo scoperto che raramente questo capita.
Credo che occorra cambiare radicalmente atteggiamento per cominciare a CELEBRARE anzi a CONcelebrare, questo per per essere fedeli a quantosi vive a messa.
Celebrare significa partecipare con la nostra vita alla messa… portando noi stessi ciò che vogliamo ricordare ciò per cui vogliamo ringraziare e chiedere…
L’esempio più calzante è la festa di compleeanno. Quando si va a un compleanno più o meno tutti uguali di nuovo ci sono la mia presenza e le relazioni che instauro.
Ecco perchè occorre tornare a vivere la messa come un’esperienza non un freddo e burocratico precetto o comandamento! Un’esperienza di comunione con i fratelli e con Dio.
Così diviene necessario (ce lo insegnano le scienze umane) che tutto il contesto, l’ambiente , i canti , le preghiere e non solo il prete e la predica aiutino a celebrare… dando unità al messaggio e collaborando meglio costruendo l’esperienza. che coinvolga corpo, cuore e anima!
Stop ai formalismi, per tornare a dare colore alla celebrazione…
Alcuni atteggiamenti a mo’ di esempio che forse rendono l’idea di quello che dico:
il chiudersi in se stessi rifiutando o ignorando il vicino di banco, ma anche l’intonare canti tanto per fare…magari fuori tema ( e quindi fuori esperienza) con quello che si celebra… il non cantare … l’evitare di strigere la mano o il battere le mani durante il canto quando richiesto,” tanto non sono cose per me” , mostrano la freddezza e quindi insignificanza della celebrazione.
“Meglio andare in montagna” qualcuno mi ha detto! ” Li faccio esperienza di Dio, posso addirittura entrare in comunione e pregare! ” perchè andare a messa con musoni e altro?
Concordo in pieno, e la ritengo una valida provocazione per tornare a cercare di far vivere l’eucarestia come un’esperienza di fede e incontro con Dio .. incontrando il fratello.. ma siamo disposti a farlo?
Capisco allora perchè i giovani non vivno questa messa.. e chi la vivrebbe, non per il valore che ha intriseco ma per quello che non trasmette più…
Ne abbiamo strada da fare, ma riconoscerne i limiti e decidere ognuno di fare la propria parte potrebbe essere un buon inizio, per celebrare noi inanzitutto la messa come un’esperienza e magari invitare gli altri a fare lo stesso…
I giovani sono molto chiari in questo!
in aggiornamento